Felix Amann guida il nuovo Arocs già prima del via alla produzione in serie – parte 1
Serie: i clienti provano il nuovo Arocs
L’Arocs detta gli standard nel trasporto in cantiere e ora, grazie alla tecnologia all’avanguardia, migliora ancora: MirrorCam e display sostituiscono gli specchietti retrovisori esterni. E il Predictive Powertrain Control ottimizzato è utilizzabile anche per i percorsi extraurbani. Felix Amann guida già il nuovo Arocs.
Nel piazzale di Meichle + Mohr, alle prime luci dell’alba, si stagliano le sagome di sili, nastri trasportatori, montagne di ghiaia e pietrisco. La luce LED abbagliante della ruspa emerge come dal nulla e punta sul cassone ribaltabile. Una leggera scossa e la prima pala di ghiaia si rovescia nel semirimorchio, seguita da un’altra e poi un’altra ancora. «Sono quasi 27 tonnellate. Abbiamo sempre a che fare con carichi pesanti», spiega Felix Amann. Un breve passaggio dalla pesa, poi l’autocarro esce dal piazzale di Radolfzell, svolta a destra e parte.
Procede in direzione dell’Hegau, a nord-ovest del lago di Costanza. In questa regione, vulcani e ere glaciali hanno lasciato le loro tracce nel corso di milioni di anni: è un territorio meraviglioso, ma dalla topografia complessa. È un incessante saliscendi, svolte a destra e a sinistra, continue rotatorie, incroci, paesi. In altre parole, una circolazione impegnativa.
Felix guida il nuovo Arocs nel quadro del test presso i clienti, l’ultima prova prima dell’inizio della produzione in serie. «Sono curioso di scoprire come me la cavo con la MirrorCam. Il veicolo non ha più specchietti retrovisori», racconta il 51enne. Il suo nuovo Arocs, inoltre, è equipaggiato con il Predictive Powertrain Control ottimizzato. Il comando automatico di cambio e Tempomat ora sfrutta carte stradali digitali ancora più precise, dati sulla topografia, sull’andamento delle curve, sulla conformazione geometrica di incroci e rotatorie e sulla segnaletica stradale. Il sistema, quindi, ottimizza lo stile di guida non solo in discese e salite, ma anche nei percorsi extraurbani pieni di curve, sui quali finora l’impiego del Tempomat non era consigliabile.
Rotolamento.
È il momento di metterlo alla prova. Felix arriva alla prima rotatoria. Il segnale verde a sinistra in basso nel display centrale si accende: il Predictive Powertrain Control è attivo. In modalità Tempomat, l’autoarticolato rallenta senza frenare. Felix guarda a sinistra, la corsia è libera, deve solo sterzare. Alla prima uscita esce e imbocca direttamente una salita. Nulla di eccezionale per i 338 kW del motore OM 471. Poi affronta un tratto diritto, seguito da una curva stretta a destra. Il Predictive Powertrain Control decelera nuovamente, l’Arocs avanza e perde lentamente velocità. Quanto basta per sfruttare il rotolamento marciando alla velocità ottimale. «In pratica è impossibile fare meglio di così», afferma Felix, che può contare su 24 anni di esperienza come camionista.
La salita successiva ha una pendenza del dieci per cento: qui il problema è mantenere la spinta. Ma, subito dopo, la strada è di nuovo in discesa. Il Predictive Powertrain Control svolge alla perfezione il suo compito. «Ogni volta che penso che scalerei marcia, il sistema innesta la marcia inferiore», dichiara Felix. Oppure consente di mantenere più a lungo una velocità leggermente più elevata e assicura così un avanzamento più spedito. Anche l’EcoRoll si inserisce un po’ prima e resta attivo più a lungo assicurando nel contempo un consumo ottimale.
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Iscriviti a RoadStarsPiena concentrazione.
Per il guidatore è importante mantenere sempre la massima concentrazione, perché il Predictive Powertrain Control è un sistema di assistenza e non di guida autonoma. Felix: «Come autista devo tenere sott’occhio gli altri utenti della strada in ogni momento. Il sistema non è in grado di farlo. Certo, seleziona la velocità adeguata per percorrere una rotatoria, ma sta a me dare la precedenza e il sistema, naturalmente, non può farlo».
Inoltre, attraverso il simbolo verde, il Predictive Powertrain Control segnala se interviene per aiutare il conducente a selezionare velocità e controllo della trasmissione. Se il simbolo non è acceso, è il conducente stesso a dover scegliere la velocità, per esempio all’interno dei centri abitati.
Felix imposta l’isteresi superiore, vale a dire la soglia di tolleranza per il superamento della velocità prescritta, da più quattro a più due. «Laggiù la strada diventa stretta e non voglio arrivare a velocità eccessiva», afferma Felix. Riduce anche la velocità sul Tempomat. Sono ammessi 60 chilometri, ma ne imposta 55.
Laggiù significa che dopo il secondo bivio, superando delle belle pendenze, si passa a una strada piuttosto stretta che si snoda attraverso il bosco. Se arriva un veicolo in senso opposto, c’è poco spazio. La prudenza di Felix è tutt’altro che esagerata. Una volta a valle imposta di nuovo la velocità a 60.
Salita, dosso, curva, discesa, poi raggiunge il centro abitato di Heudorf, in cui l’Arocs entra a 50 chilometri orari precisi. Il pannello elettronico montato appena dietro il cartello all’ingresso del centro abitato lampeggia con cifre verdi.
Ma Felix vuole scoprire proprio tutto. E cosa c’è di meglio per fare chiarezza che percorrere la strada di un passo? Per saperne di più sulle esperienze di Felix con il nuovo Arocs, guardate la seconda parte del reportage l’8 aprile.
Fotografia: Christoph Börries
Video:
Alexander Tempel
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13 commenti
Wer damit Schwierigkeiten hat ist selber Schuld !! Lese und schaue morgen gleich Bericht 2 und 3 👍😎
Bin zwar der mega ACTROS Fan aber mir hat noch nie das 2 Farbige Cockpit gefallen ( Sorry ) deswegen würde ich schon beim nächsten mal den Arocs nehmen !!!!!!!!! Mega-Auto !!!! Jetzt erstmal wieder Arbeiten.......
Wer damit Schwierigkeiten hat ist selber Schuld !! Lese und schaue morgen gleich Bericht 2 und 3 👍😎
Bin zwar der mega ACTROS Fan aber mir hat noch nie das 2 Farbige Cockpit gefallen ( Sorry ) deswegen würde ich schon beim nächsten mal den Arocs nehmen !!!!!!!!! Mega-Auto !!!! Jetzt erstmal wieder Arbeiten.......
Aber wenn man Baustellen befahren muss kann leicht so ein Camera Arm beschädigt werden . Dann wird's noch teurer wie ohnehin schon die Spiegel .
Aber den Bericht über den Arocs mit Felix finde mal wieder gut gelungen . Sachlich und Informativ .
Aber wenn man Baustellen befahren muss kann leicht so ein Camera Arm beschädigt werden . Dann wird's noch teurer wie ohnehin schon die Spiegel .
Aber den Bericht über den Arocs mit Felix finde mal wieder gut gelungen . Sachlich und Informativ .
Bin mal gespannt, wie robust die Kamera-"Ausleger" sind. Im Baustellenbetrieb, werden herausstehende Teile nicht selten ... strapaziert.
Ragen die Kameraarme weiter nach Außen als Spiegel?
Na, vielleicht kann ich auf der Bauma mal dran wackeln 😄.
Gruß
Klaus
Bin mal gespannt, wie robust die Kamera-"Ausleger" sind. Im Baustellenbetrieb, werden herausstehende Teile nicht selten ... strapaziert.
Ragen die Kameraarme weiter nach Außen als Spiegel?
Na, vielleicht kann ich auf der Bauma mal dran wackeln 😄.
Gruß
Klaus